Un ritorno che profuma di storia

Igor Tudor è tornato alla Juventus, questa volta in veste di allenatore, dopo essere stato protagonista da calciatore tra il 1998 e il 2007. Con la maglia bianconera da giocatore, il croato ha conquistato due scudetti, due Supercoppe italiane e una Coppa Intertoto, totalizzando 174 presenze ufficiali e 21 reti.

L’arrivo in panchina nel momento cruciale

Il 23 marzo 2025, Tudor è stato chiamato a sostituire Thiago Motta alla guida tecnica della squadra. La Juventus viveva un momento delicato, in bilico tra il quinto e il sesto posto in classifica e con la qualificazione alla Champions League a rischio. In sole 9 partite di campionato, Tudor ha raccolto 18 punti, riuscendo a riportare la squadra in zona Champions, chiudendo la stagione al 4° posto.

Stile di gioco e impatto immediato

Con un modulo dinamico basato sulla difesa a tre (3-4-2-1, 3-5-2 o 3-4-1-2), Tudor ha imposto un pressing alto e un gioco energico e verticale. La squadra ha mostrato maggiore compattezza, entusiasmo e determinazione. Fabio Capello ha elogiato pubblicamente il “metodo Tudor”, sottolineando la rinascita mentale dello spogliatoio juventino.

Prospettive per il futuro

La dirigenza della Juventus, con il nuovo direttore generale Damien Comolli, ha confermato Tudor anche per la stagione 2025/26, con un rinnovo contrattuale fino al 2027 e opzione per un ulteriore anno. L’obiettivo è costruire un progetto stabile e ambizioso, partendo dalla qualificazione alla Champions e dalla partecipazione al Mondiale per Club.

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