Antonio Conte parla, la Juventus osserva. Il polverone sollevato dalle roventi dichiarazioni del tecnico salentino sia prima che dopo il match vinto dal Napoli sul Monza ha una lunga serie di spettatori: i tifosi del Napoli, innanzitutto, e poi le squadre potenzialmente interessate a Conte per il futuro. E fra queste c’è anche la Juventus. Il malumore di Conte verso un progetto che, a suo dire, ha presentato riscontri diversi rispetto a quelli che il tecnico si era aspettato, e di cui aveva parlato a inizio stagione, non può essere infatti trascurato da chi sta ancora riflettendo sul futuro della propria panchina, come nel caso della società bianconera.

LA JUVENTUS RIFLETTE – Alla Juventus, l’ex capitano ed ex allenatore bianconero tornerebbe volentieri. Resta da capire quali siano i piani del club, che da un lato osserva con attenzione il percorso, finora buono, di Igor Tudor, e dall’altro, dopo essersi scottato con l’esperimento Thiago Motta, valuta anche la possibilità di affidare la squadra a un tecnico esperto e vincente. Alla Juventus, Tudor ha un contratto fino al termine della stagione in corso, Mondiale per club compreso. Un fattore imprescindibile per una sua eventuale conferma sulla panchina bianconera è la qualificazione alla prossima Champions League, ma al croato potrebbe anche non bastare. Dopo cinque anni senza Scudetto e il trauma Motta, la Juventus non può più sbagliare la scelta dell’allenatore, e ha intenzione di andare sul sicuro. E sotto questo aspetto, Tudor, che offre garanzie di ‘juventinità’, è un nome che, per ora, non è sinonimo di ‘risultato’. Lo è invece Conte, e per questo c’è chi, all’interno della Juventus, pensa a un suo ritorno, mettendo il suo profilo in cima a una lista di cui fanno parte anche Roberto Mancini, Stefano Pioli e Gian Piero Gasperini.

CONTE ALLA JUVENTUS, LE TRE CONDIZIONI – I fattori fondamentali per rivedere Conte alla Juventus sono tre, data per scontata la sua apertura di fronte a questa possibilità. La prima condizione è che Conte riesca a liberarsi dal contratto che lo lega al Napoli fino al 30 giugno del 2027. La seconda condizione è che anche la proprietà della Juventus, oltre alla dirigenza, avalli l’operazione: perché se è vero che nel 2014, quando Conte abbandonò la Juve durante il ritiro estivo, il più seccato e risentito fu l’allora presidente, Andrea Agnelli, è altrettanto vero che anche John Elkann non la prese benissimo. E chissà che anche le esternazioni di questi giorni di Conterispetto al Napoli non facciano riemergere cattivi pensieri anche nel mondo Juve, rispetto alla gestione e alla convivenza con un allenatore tanto vincente quanto ingombrante. Cattivi pensieri e preoccupazioni che potrebbe avere anche il Milan, l’altro club che, al netto della scelta sul nuovo ds, potrebbe mettere Conte nel mirino per la prossima stagione. E questo è il terzo fattore da valutare per capire la fattibilità di un ritorno di Conte alla Juventus: la concorrenza di altri club.

MAROTTA PUNGE – Chi al momento non pensa al futuro di Conte, ma piuttosto al suo presente, è l’Inter, impegnata nella lotta Scudetto con il Napoli di Conte. Una lotta fatta anche di giochi mentali e provocazioni. Come quando Beppe Marotta, presidente dell’Inter ed ex dirigente di Conte sia all’Inter che alla Juventus, si gode Simone Inzaghi e “dimentica” Conte. Dice Marotta a Sky Sport: “Indipendentemente da quello che sarà il risultato finale, penso che questa sia da annoverare come una stagione sicuramente molto positiva. È la continuità di un percorso iniziato qualche anno fa, quindi di un ciclo. Ma soprattutto il ciclo coincide con l’arrivo di Inzaghi, che ci vede appunto protagonisti in Europa come mai siamo stati e quindi questo ci lusinga molto. Siamo protagonisti anche in Italia e di conseguenza credo che questa stagione sia assolutamente da annoverare positivamente”.

 

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