Una partita incommentabile, difficilissimo mantenere la lucidità in una situazione kafkiana, un continuo
vagare disperatamente tra una stanza e l’altra del tribunale Champions per tornare dopo mille giri al punto
di partenza. Ma con altri giocatori in meno. Tra una serie di infortuni da record mondiale e giudici che
scientificamente danno cartellini a senso unico. C’è stato un momento nel quale la linea difensiva a tre ha
giocato e retto con Veiga, Savona e Costa. Probabilmente la difesa più assurda della storia della Juventus.
Lazio – Juve è stata una partita paradossale. Io non parlo mai degli arbitri ma questa volta non è possibile
evitare di commentare i gialli del primo tempo fino all’espulsione di Kalulu, per finire con il gol del 96° con
probabile fallo su Gatti ignorato dal VAR. Lo stesso VAR che espelle Kalulu a 70 metri di distanza. È possibile
mandare fuori un giocatore per un colpo invisibile? Quella era l’unica immagine disponibile? Per tacere dei
7 minuti di recupero. Sette.
Eppure anche questo episodio contribuisce a fare di questa partita un unicum nel campionato bianconero.
La Juve ha giocato in maniera feroce, perdeva continuamente uomini e difendeva con sempre maggior
carattere. Una partita a un battito di ciglia dall’epica. Tudor ha trasmesso alla squadra quella cattiveria che
è mancata come l’aria con Motta.
Dopo un primo tempo giocato in tono minore per scelta. Tudor ha sorpreso la Lazio ribaltando il copione
delle altre partite. Partenza lenta e poi la ferocia della ripresa. Poi dopo il rosso visto da Marte c’è stata
un’altra partita. Una partita giocata con rabbia e volontà contro tutto contro. Ma questo non è l’anno
dell’epica, questo è l’anno di Kafka e all’ultimo minuto crolla il muro. E ora siamo a un passo dallo
psicodramma.
Il piano partita di Tudor ha funzionato, nonostante una rosa ridotta all’osso. Nel secondo tempo la Lazio
sembrava spersa. Poi tra espulsioni e infortuni qualcosa si è inceppato anche in Tudor. Una serie di cambi
alcuni obbligati, altri poco comprensibili. Perché togliere Kolo per Adzic? Kolo stava facendo una partita
superba. Conceicao aveva dato una svolta rispetto a un Nico Gonzalez irritante. Poi l’ingresso di Vlahovic
che ha camminato per 13 minuti, incapace di tenere su la palla e che non si è neanche speso in difesa. Alla
fine è stata una corrida che ci lascia sanguinanti ma ancora in corsa, ma ora la Juve è appesa all’Atalanta. E
se la Dea fa il suo dovere contro la Roma poi sarà necessario battere l’Udinese ma davvero non si sa con chi
in campo. Agli infortuni si aggiungono le squalifiche di Kalulu, Savona e Thuram. Arriviamo a pezzi al
termine di questo campionato, la Champions è ancora possibile ma le storie kafkiane difficilmente finiscono
bene.

DiGregorio 7,5: buffoneggia. Parate epiche ma in questa stagione disgraziata non può finire bene.
Kalulu SV: ingiudicabile l’espulsione in assenza di immagini chiare. Un rosso basato sulla sceneggiata di
Castellanos.
Veiga 6,5: la punizione calciata nel Tevere è lo specchio della stagione. Possibile sia Veiga a tirare le
punizioni? Per il resto alcuni grandi salvataggi e qualche errore.
Savona 5,5: soffre Isaksen, salvato da fuorigioco sull’errore che avrebbe portato al rigore per la Lazio. Però
è un buon giocatore, per me molto più affidabile di Kelly.
Alberto Costa 6,5: spinge molto, non demerita da centrale, sorpresa della partita. Ovviamente non può
finire bene e infatti si infortuna.
Weah 5,5: non è in forma.
Locatelli 6,5: difende con le unghie e i denti, costruisce poco ma è il solito muro.

Thuram 6,5: come al solito è un marziano nella Juve, meno strappi del solito.
McKennie 7: lotta, corre e mette un cross al bacio.
Nico Gonzalez 4: irritante come nella maggior parte del campionato.
Kolo Muani 7: senza Vlahovic tra i piedi è un ottimo giocatore. Gioca a tutto campo, corre per due e segna.
Conceicao 6,5: la svolta tattica che cambia la partita. Lotta come un leone in una situazione disperata.
Gatti, Adzic, Douglas Luiz SV
Vlahovic 5: passeggia e non chiude né davanti né dietro.
Tudor 6,5: mette in scacco la Lazio, ha tra le mani una squadra a pezzi. Sbaglia qualche cambio, ma era caos
totale.
AdMa

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