Quello che i giovani vedono nello specchio, i vecchi lo vedono nel mattone (Farid al-Din 'Attar)
Un giovane vede in uno specchio quel che un vecchio vede in un mattone. Parafrasando, Motta nello
specchio vedeva solo sé stesso, Tudor vede nel mattone una Juve antica. Vede un punto solido dal quale
partire per scalare la montagna. La nuova vecchia Juve di Tudor è solida e aggressiva. Si vede anche nella
postura e nell’atteggiamento prima della gara. La Juve non è più la squadra svuotata, piena solo degli
algoritmi di Motta, comincia ad avere dentro una tigre concentrata pronta al balzo. Nei primi venti minuti la
squadra ammutolisce la bolgia dell’Olimpico. Azzanna la partita e mette la Roma (che veniva da sette
vittorie) in un angolino. I migliori venti minuti di tutto l’anno. A tratti è sembrata la Juve di Lippi, poi certo al
posto di Vialli, Del Piero e Ravanelli c’erano Vlahovic, Yildiz e Nico. Ma la forma è quella che è, la difesa è
largamente improvvisata e figlia degli infortuni. La partita si è riequilibrata anche grazie alle mosse di
Ranieri, che a leggere e cambiare le partite è un drago. Nel complesso però non sono mai mancate la
ferocia, la lotta sulle seconde palle. Insomma dall’Olimpico la Juve porta a casa un punto, buonissimo e
leggermente amaro. Un pareggio totalmente diverso da quelli che eravamo abituati a vedere. Perché il
calcio è anche questione di sensazioni, di emotività, e questo pareggio, che ai punti è una vittoria, non era
per nulla scontato. Perdere avrebbe fatto precipitare la squadra nel baratro del settimo posto, e non è
tanto per il punto in meno ma per la spinta positiva che questo mattoncino dà rispetto alla spinta negativa
di una sconfitta. La Juve è stata superiore alla Roma, aveva tutto da perdere e i giallorossi tutto da vincere.
Era davvero un match chiave per la stagione e andava affrontato con il cuore saldo. E Tudor questo cuore
sta riuscendo a darlo.
Ovvio, non tutto è oro quel che luccica. Il Vlahovic che era è rimasto. Kolo ormai sembra un giocatore
sperduto. La difesa prende, come era usa a subire, gol da piazzato. Tutta la mole di gioco continua a
produrre il solito golletto. Tudor fa i suoi errori, soprattutto nei cambi. Cambiaso non è pronto e
soprattutto Koop è ancora impresentabile, la Roma nel primo tempo ha pagato tantissimo la sua assenza.
Personalmente avrei inserito Conceicao che contro i difensori della Roma stanchi e un po’ statici avrebbe
potuto dare l’accelerazione decisiva. Inoltre spero che la scomparsa di Mbangula non sia anche figlia del
suo attaccamento a Motta, sarebbe perseverare negli errori.
E purtuttavia si sente una Juve diversa, una Juve fatta di mattoni e non di aria fritta. Una Juve che comincia
ad avere in sé il germe della vittoria nel tunnel dello stadio. Le prossime tre partite ci diranno la verità.
Lecce, Parma e Monza devono essere battute, devono essere il fieno in cascina e il propellente in vista della
doppia trasferta di Bologna e Lazio. La nuovamente antica Juve che Tudor ha in mente non ha abbastanza
tempo per nascere, ma deve nascere lo stesso.

Di Gregorio 6: poteva forse respingerla meglio sul gol.
Kalulu 7,5: perde l’uomo sul pareggio della Roma, ma fa almeno tre recuperi miracolosi. Giocatore
eccellente.
Veiga 6: spazza via tutto lo spazzabile, qualche volta imposta.
Kelly 6: non sfigura, a volte timido ma finalmente sembra affidabile.
Weah 5,5: si vede poco e quando si vede gli manca un centesimo per fare un euro.
McKennie 6: lotta tantissimo in ogni dove: Weston il tuttofare. Si sfianca e manca lo spunto vincente.
Locatelli 7: copre, imposta e segna un gran gol. Il primo da capitano.
Thuram 6,5: una lavatrice, ripulisce ogni pallone che gli capita a tiro. Dovrebbe però inserirsi di più.

Nico Gonzalez 6,5: sfiora il gol di testa, lotta sempre. Giocatore, almeno parzialmente, rinato.
Yildiz 5,5: incanta all’inizio e poi pian piano si spegne.
Vlahovic 5: all’inizio svaria e cuce il gioco, poi va in fase muro del garage, non tiene un pallone e ogni volta
che la palla gli rimbalza addosso si allontana.
Cambiaso 5: non incide, sbaglia molto. Forse era meglio risparmiarlo.
Savona 6: niente di che, ma non fa errori.
Koop 5: a Squid Game all’1-2-3 stella non verrebbe mai beccato muoversi. Verrebbe fatto fuori al 90° sulla
linea di partenza.
Kolo Muani 5: non c’è nessuna differenza tra lui e Vlahovic, anzi forse Kolo è persino più estraneo all’azione.
Tudor 6,5: è un chirurgo che sta trapiantando un cuore nuovo in un corpo allo stremo.
AdMa

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