L’abbraccio di Locatelli prima con la curva e poi con Tudor la dice lunga su quanto il sangue conti. Tudor è
arrivato dopo 10 ore in auto. Ha trovato le macerie di Motta e Giuntoli e ha capito che solo il sangue
bianconero poteva salvare la stagione. Lo ha messo al centro di tutto, questo sangue. Non c’era altro da
fare. Via i personalismi, tattica il minimo indispensabile. Solo la volontà, il DNA di un uomo serio, un uomo
vero. Un Gobbo. Da estimatore di Vlahovic prima lo ha messo in campo, poi capito che non era cosa e ha
puntato su Kolo Muani. Sono scelte di un grande allenatore. Non è un caso che l’unica partita sbagliata sia
quella che ha vito il serbo e il francese partire insieme. Parma è stata la svolta della stagione. Per il resto
Tudor ha fatto le nozze con i fichi secchi. Una squadra atleticamente allo sbando ha pareggiato tre volte, in
trasferta, giocando meglio e senza mezza squadra, con le tre avversarie per la corsa Champions. Poi ha
vinto tutte le partite che doveva vincere. Scusate se è poco. Questi punti, spesso miracolosi considerando il
famigerato buco nero che ha trovato, li ha tirati fuori di tigna, di uno contro uno, di colpi di genio di Yildiz. Li
ha tirati fuori nonostante la filastrocca dell’orrore con la quale è iniziata la partita di Venezia: Costa Savona
Kelly. Una filastrocca che a Torino prenderà il posto dell’uomo nero per spaventare i bambini. Mai più. Non
può e non deve accadere mai più questa Juventus. Ma Tudor ce l’ha fatta. Ha letteralmente cavato il
sangue, bianconero, dalle rape. E lo ha fatto da una squadra finita, finita tecnicamente, atleticamente e
moralmente.
Lo ha fatto aggrappandosi agli uomini. Gli ultimi uomini rimasti a disposizione. Locatelli, Thuram, Di
Gregorio e Yildiz. E veniteci ancora a dire che Manuel è un bidone. Locatelli ha giocato la migliore stagione
della sua storia bianconera. Una stagione che è stata un distillato di juventinità. Ha preso in mano il pallone
più importante dell’anno. Lo ha fatto da capitano vero. Lo ha fatto perché aveva il dovere di essere il
colpevole se avesse sbagliato. In una stagione nella quale troppi topi strapagati sono scappati via dalla nave
alle prime avvisaglie del collasso. Locatelli invece ha preso in mano il timone. E pur con tutti i suoli limiti ha
guidato una bagnarola fino al porto. Ricordiamoci la filastrocca dell’orrore.
Consentitemi di ribadirlo, Igor Tudor ha gestito una situazione esplosiva, è stato la migliore scelta possibile
fatta da questa gestione scellerata. È ridicolo dirlo e non andrebbe usata mai questa parola per una Juve
quarta, ma la conquista della zona Champions è stata un miracolo prima umano e poi calcistico. E questa
impresa ha un nome e cognome Igor Tudor. Ed è profondamente giusto che se non verrà, come sembra,
riconfermato non vada al Mondiale per Club. Tudor merita tutto il rispetto del mondo. La Juve gli è
debitrice, ed è sacrosanto che al Mondiale ci vada l’allenatore del prossimo anno. E dovrà essere uno tra
Tudor e Conte. Punto. Perché lo sappiamo, la Juve sta puntando sul Veni Vici Conte.

DiGregorio 7: in crescita costante, si è confermato per la prossima stagione, con un mezzo miracolo ha dato
il via al 3-2.
Savona 5,5: inizia male, poi pian piano risale la corrente.
Kelly 4: pare che sia costato tutti i soldi guadagnati con Huijsen grazie alla percentuale di vendita al Real
Madrid. Forse il Giuntolazo per eccellenza. Il centro della filastrocca. Quello più fuori ruolo dei tre, questo
Kelly non dovrebbe proprio giocare a calcio.
Costa 6,5: invece Alberto Costa sembra un bel giocatore. L’unico problema è che non è un difensore. Può
essere un protagonista nella prossima stagione.
Cambiaso 4: se pensava di giocare nella Juve, 7,5 se pensava di essere in campo con il Venezia. Però va
recuperato. Va venduto solo per cifre grosse.
Nico Gonzalez 5: per lottare lotta, o almeno così ce la raccontiamo. Non lascia tracce.

Locatelli 7,5: il simbolo della stagione. Non ha la qualità per essere il salvatore della patria eppure nel
complesso lo è stato.
Thuram 7: non è stato il Thuram solito, ma nel finale è stato commovente. Un pilastro per il futuro.
Conceicao 6: sbaglia qualsiasi scelta fino all’ultima, punta Nicolussi e si guadagna il rigore.
Yildiz 7,5: di gran lunga il miglior calciatore della Juventus. Una stagione e una partita che lo consacrano a
faro dell’avvenire.
Kolo Muani 7: è un attaccante e fa gol. Scontato? Nella Juve mica tanto.
Veiga e Gatti 6: non avrebbero dovuto giocare ma servivano e hanno fatto il loro
Weah e McKennie: SV
Vlahovic 5: riesce a fare molto male in una manciata di minuti. Pascola tutto il tempo e sbaglia l’unico
passaggio tentato.
Tudor 10: grazie.
AdMa

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